Principato di Lucedio

Una nuova destinazione da scoprire

Per il territorio nuove opportunità di crescita e di sviluppo,
per il viaggiatore una nuova destinazione

La connotazione è sicuramente diversa da quella più classica e identitaria di altre mete affermate già da tempo. Ma non per questo il territorio è meno interessante.
Chi è di passaggio può rimanere stupito da una delle più imponenti opere di ingegneria idraulica mai compiuta in Italia, costruita per consentire di irrigare il vasto territorio pianeggiante. Canali, ponti canali, prese, tombature, sifoni danno vita ad una fitta rete di vie d’acqua.

Può meravigliarsi dalla presenza di testimonianze architettoniche medioevali quali i castelli di pianura, dimore storiche delle nobili famiglie che hanno controllato queste terre. Oppure visitare le grange, antiche strutture gestite dai monaci cistercensi prima e divenute poi nel tempo aziende agricole, che tra fine Ottocento e primi del Novecento costituirono un mondo a sé, dove la vita si svolgeva ai ritmi delle stagioni in modo autosufficiente.

Un territorio che ha dato i natali a personaggi importanti della nostra storia recente, come ad esempio Galileo Ferraris, scopritore del campo magnetico rotante e ideatore del motore elettrico in corrente alternata, a cui è dedicato il museo di Livorno Ferraris, o Giovanni Battista Viotti, affermato compositore e violinista, fino al più noto Camillo Benso Conte di Cavour che nel 1861, con la proclamazione del Regno d’Italia, divenne il primo Presidente del Consiglio dei Ministri e innovatore in tecniche e politiche agrarie.
Non sono da meno i piatti tipici della tradizione locale, a partire dalla panissa, prelibato e sostanzioso piatto a base di riso, fagioli e salame, senza dimenticare quelli classici della più ampia tradizione piemontese: sua maestà l’agnolotto e la regina bagna cauda.
Anche dal profilo paesaggistico e naturalistico questo territorio è ricco di aree naturali e faunistiche di particolare pregio.

80.000 abitanti

Per lo più borghi o piccole e medie città, sparse in un territorio che inizia dove il fiume Sesia lascia la valle e finisce dove il fiume Po abbraccia le colline.

66 km di strade bianche

Quando ad aprile le risaie vengono allagate, si ha l’impressione di trovarsi in mezzo ad un mare a quadretti. In sella alla bicicletta, lungo strade bianche o poco trafficate è possibile lasciarsi sorprendere da un incantevole paesaggio.

Canali

Una fitta rete idrica di 9.000 km fatta di canali, ponti, prese, tombature e sifoni. Moltissimi sono i canali di antica origine: di certo il più conosciuto è il Canale Cavour, realizzato tra il 1863 ed il 1866.

130.000 ettari di territorio

Un paesaggio pianeggiante vocato all’agricoltura, plasmato dall’uomo attraverso bonifiche e colture. Plasmato da culture antiche che hanno saputo trasformare le paludi in terre fertili oggi disseminate da cascine e corti.

Coltivazioni

La coltura d’eccellenza è risicola ma si coltivano anche fagioli, mirtilli, pesche, granoturco, soia e orzo. Una superficie coltivabile per l'82% di cui il 68% coltivata a riso.

Eccellenze

Il fagiolo di Saluggia, il mirtillo di Moncrivello, le pesche di Borgo d'Ale, il Trifoglio rosso di Tronzano, il riso Dop di Baraggia, oltre a tutte le varietà di riso nate in queste zone e dalle quali hanno preso il nome.

Vercelli 76 km Torino
Vercelli 98 km Milano
Vercelli 134 km Genova

Lavorazioni agricole nei campi al tramonto

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