Presa del Canale Farini sul fiume Dora © Borghi delle Vie d’Acqua

Saluggia

Paese del famoso fagiolo

Saluggia è un paese vercellese collocato a ridosso dell’argine scavato dalla Dora Baltea, noto in Italia e all’estero per la produzione di fagioli e per la presenza nel suo territorio di un impianto EUREX (impianto nucleare).

Il territorio comunale di Saluggia è posto nella Riserva Naturale Speciale dell’Isolotto del Ritano che, posto all’interno dei confini territoriali, in località Dorona, presenta un interessante sistema di sbarramenti, bacini, canali d’irrigazione realizzati nell’Ottocento per definire meglio i confini. Tra questi, il Canale Farini, creato nel1868 per scremare la portata del Canale Cavour.

Le origini del nome del paese sono discordi fra gli storici che si dividono fra chi sostiene derivi dal popolo dei Salluvii, dalla consistenza boschiva dell’area composta in prevalenza da salici e, infine, dal solco scavato dalla Dora sui cui ripidi bordi si erige il paese.
L’area fu occupata dai Romani sino alle prime invasioni barbariche che cominciarono con i Visigoti di Alarico nel 401-402. I documenti più affidabili in cui si documenta per la prima volta la “corte di Saluggia”, sono quelli di Ottone II risalenti al 999 d.C.

I ritrovamenti mappali rinvenuti negli archivi storici comunali, raffigurano planimetrie territoriali in cui risalta la fortificazione a sei torri, di cui solo 3 sono attualmente superstiti. La quarta fu abbattuta durante la costruzione di un magazzino feudale e le altre per quella del palazzo dei conti Mazzetti-Pasteris, ora sede municipale e costruita a metà del seicento.

Nel 1440 il feudo di Saluggia venne assegnato dal marchese di Monferrato alla famiglia Mazzetti. Dal 1631 con il Trattato di Cherasco, il possedimento passò nel territorio dei Savoia e perse ogni importanza strategica e militare nel suo territorio, tanto che da quella data iniziarono le demolizioni delle fortificazioni medievali presenti.

Oltre ai resti storici della fortificazione, Saluggia presenta altre architetture ed edifici degni di nota, come Villa Incisa, di origine medievale e dotata di grande parco, oltre alle strutture religiose come la Chiesa Parrocchiale di San Grato, costruita nel ‘500, e la Chiesa di San Bonaventura, eretta nel 1643 in adempimento del voto fatto dai saluggesi per essere stati salvati un assalto spagnolo. La festa del rione dove si trova la chiesa coincide con l’annuale fiera del paese. Da molti secoli infatti, Saluggia è divisa in quattro “rioni”, ognuno dei quali ha una sua chiesa o cappella quale punto di riferimento: Rione San Giovanni, con sede presso la locale chiesa di San Giovanni che fu cappella dei feudatari conti Mazzetti; Rione San Rocco e San Sebastiano, con sede presso la locale chiesa di San Rocco e San Sebastiano, costruita nel Seicento quale lazzaretto per gli appestati; Rione San Giuseppe, con sede presso la cappella locale costruita nel 1974 per la casa di riposo; Rione San Bonaventura, con sede presso la locale chiesa di San Bonaventura.

Qualche altra curiosità

Tre sono le occasioni più interessanti in cui visitare il Comune di Saluggia: le feste patronali di San Grato e di Sant'Antonino ed il tradizionale Natale in piazza don Secondo Pollo. Le prime due si celebrano rispettivamente la prima domenica di settembre e la penultima di agosto; ad attirare un numero notevole di persone è anche la distribuzione gratuita di bevande e dolci locali (canastrej e tortet). Particolare e degno di nota è anche il Carnevale di Saluggia, celebrato ogni anno con grande solennità. La tradizione vuole che il Re e la Regina del Fagiolo (simbolo rappresentativo del Comune) prendano "a prestito" per i successivi tre giorni le chiavi del paese consegnate loro dal sindaco, governando allegramente per tutta la durata del Carnevale. Anche in questa occasione, è tradizionale la distribuzione gratuita dei cibi tipici di Saluggia, in particolare dei suoi fagioli cucinati sulla piazza ed elargiti a mezzogiorno della domenica, dopo la benedizione del parroco. Nell'unica frazione di Sant'Antonino il Carnevale viene festeggiato con una festa propria. La parlata tradizionale è il dialetto saluggino; recentemente, per salvaguardarne la sopravvivenza, sono state intraprese numerose iniziative, una delle quali è costituita dalla compagnia teatrale "Scenario Traballante", apprezzata grazie ai suoi lavori in saluggino.

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