Scorcio del centro storico © Borghi delle Vie d’Acqua

Moncrivello

La rocca dei Savoia tra la pianura vercellese e le colline di Ivrea

Moncrivello è un comune della provincia, situato tra la pianura vercellese e la valle della Dora Baltea, sulle colline che formano l’anfiteatro morenico di Ivrea.

L’interpretazione del toponimo Moncrivello deve far riferimento ai primi documenti pervenutici del XII secolo che menzionano il borgo. Nel diploma imperiale emanato da Federico I il Barbarossa si legge il nome di Montecrivellum; ma altri storici interpretano come Moncravellum o Monscaprarum (“monte delle capre”), denominazione con cui il paese compare in un successivo diploma del 1191 emanato dall’imperatore Enrico VI.

Moncrivello già disponeva di una rocca fortificata, che manteneva essenzialmente un ruolo militare. Di tale epoca si è conservato il grande torrione quadrangolare, con finestre ornate in cotto e caditoie, che, attraversato da un passo carraio, immette nel cortile del castello
Fu l’energica Jolanda di Savoia, moglie di Amedeo IX di Savoia e figlia di Carlo VII di Francia, a trasformare la roccaforte in una vera e propria residenza signorile. Il castello di Moncrivello divenne la residenza preferita della duchessa. Derivano da tale trasformazione i muri di cinta ornati da merli a coda di rondine, e, all’interno, lo scalone elicoidale, i soffitti a cassettoni, i camini in cotto.
La storia del Castello è particolarmente legata ad alcune nobildonne divenute spose dei duchi di Savoia.
Carlo III di Savoia fece dono del maniero alla sua sposa, Beatrice del Portogallo. Con lei terminò il periodo di massimo splendore del castello: le lotte tra Francia e Spagna causarono il suo passaggio nelle mani di uomini d’arme; fu poi a lungo conteso nel corso del XVII secolo tra varie famiglie nobiliari piemontesi.
Nel 1817 il castello subì un incendio devastante. Cominciò allora un lungo periodo di degrado, terminato nel 1972 quando esso venne ricostruito ad opera di privati.
Il castello è oggi visitabile ed è utilizzato per iniziative culturali e di promozione turistica.

Qualche altra curiosità

Oltre al castello, a Moncrivello troviamola la Chiesa Parrocchiale di Sant’Eusebio: oggi appare in stile neoclassico, è stata edificata nel 1856 al posto di una antica chiesa preesistente. Solo il campanile, pur ampiamente ristrutturato, ha mantenuto in parte il suo aspetto romanico. La pianta della chiesa è a croce greca con cupola centrale. Al suo interno troviamo opere pittoriche del XVI secolo, testimonianze della Scuola Vercellese; sopra l’altare infatti spicca La adorazione del Bambino attribuita a Gaudenzio Ferrari e ora restituita al suo allievo Bernardino Lanino. Tra le altre chiese, quella di San Francesco in Piazza Castello, anticoluogo di culto in stile romanico, e la chiesa di San Cristoforo, quella di San Sebastiano, di Sant’Antonio e San Rocco, ognuna posta su ogni lato ai margini del paese, quasi come baluardi contro la peste e altre calamità. Fondamentale infine è il Santuario della Beata Vergine del Trompone. Moncrivello celebra i suoi prodotti e la sua artigianalità durante la Sagra del Mirtillo e delle Eccellenze Moncrivellesi, nata nel 2015 e adatta ai bambini ma anche ai più grandi, riconosciuta come fiera della salute e del benessere. Un evento che racchiude iniziative, mostre, cibo e musica.

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