Chiesa Parrocchiale di San Nicolao © Borghi delle Vie d’Acqua

Alice Castello

Qui si incontrano Vercellese, Canavese e Biellese

Alice Castello è un comune della provincia vercellese, il cui territorio è punto di incontro fra le aree del Vercellese, Canavese e Biellese: una parte si sviluppa a nordovest sulle colline dell’anfiteatro morenico che circondano il lago di Viverone ed è occupato principalmente da boschi e coltivazioni di vite (Nebbiolo ed Erbaluce in prevalenza); la restante parte invece ha andamento relativamente pianeggiante ed è interessata da colture cerealicole, frutteti di kiwi e uva fragola e appezzamenti di ortaggi (in particolare asparagi e zucchini), bagnati in parte da una diramazione del Naviglio di Ivrea.

Alcuni ritrovamenti attesterebbero la presenza di un nucleo abitato risalente al I sec. d.C. Sono state rinvenute anche tombe di origine longobarda e un cippo funerario databile al VI-VII secolo d.C. e dedicato a “Nebonia” ritrovato all’interno dei locali del “castello”. La prima testimonianza documentale è invece attestata da un diploma imperiale di Ottone I datato 986, in cui il territorio viene donato al conte Ajmone, passando poi all’Abbazia di Vercelli, ai Conti Valperga di Masino, ai Visconti nel XV secolo. Il territorio subì anche saccheggi da parte delle truppe Monferrine e del Ducato di Milano. Nel 1745 venne abbattuta l’antica chiesa Parrocchiale per costruire quella attuale su progetto dell’ingegner Gallo di Mondovì. Nell’ottobre del 1862, venne aggiunto il termine “Castello” accanto al nome di Alice sia per ricordare l’edificio attuale e soprattutto l’antica origine del “Castrum Alicis”, sia per differenziarlo da altri due comuni del Piemonte con il toponimo simile. Nel 1270 l’abate di Vercelli, con l’aiuto del vescovo, fu in grado di evitare che anche Alice entrasse a far parte di Borgo d’Ale, facendo aggregare gli abitanti degli antichi villaggi circostanti di Clivolo, Meoglio, Erbario, San Michele delle Logge ed Areglio.
Tra le tante personalità che hanno segnato la storia di Alice Castello, sono da ricordare in particolare: il dott. G. Ballario che lasciò alla comunità la cascina Airale ed i terreni ad essa annessi, sui quali, nel 1932, venne costruita la scuola elementare a lui dedicata; ed il prof. G. Crosio, che alla sua morte alla fine del XIX sec, donò tutto il suo patrimonio, affinché venisse realizzato un asilo infantile.

Sullo stemma l’antico castello di cui purtroppo rimangono solo le rovina

Molti sono gli edifici e le opere di interesse storico e artistico: il castello sicuramente domina il paesaggio alicese, e ha subito diverse ristrutturazioni per cui non presenta più le sue caratteristiche antiche. L’arco d’ingresso e alcune parti murarie risalgono all’epoca medievale. Altra costruzione importante, anche per la sua posizione dominante, è la già citata Chiesa Parrocchiale di San Nicola, terminata nel 1760, a pianta longitudinale con al centro dell’aula due cappelle, che presenta una Crocifissione nell’altare di sinistra del XVIII secolo. Nella chiesa della confraternita dell'Immacolata Concezione sono da segnalare al di sopra dell'altare una Madonna con il bambino, Santi e Disciplinanti provenienti dalla bottega della famiglia Giovenone, e, dietro all'altare un'Assunta e Disciplinanti. E ancora va menzionata la Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano. Negli ultimi anni Alice Castello si fa sentire e attira il territorio circostante con una serie di manifestazioni ed eventi, organizzati dalle numerose associazioni presenti sul luogo. Tra questi, sicuramente la Festa Patronale e il Palio dei Rioni, evento che prevede una serie di sfide e giochi tra i quattro rioni, Prelle, Avate, Mandulera e Jurales. Viene organizzato a giugno dai giovani del DEN, lo spazio aggregativo per i giovani del paese, e dall’Associazione Itaca di Vercelli. Tra i giochi ricorrenti e ormai simbolici, la “staffetta ignorante”, la “caccia al porko” e il “bowling umano”.

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