"Sürbia” - Fontana a pompa © Borghi delle Vie d’Acqua

Lamporo

Piccolo borgo tra le risaie del vercellese

Lamporo è un piccolo comune della provincia di Vercelli con una caratteristica particolare: è orientato in senso est-ovest con due lunghe file di edifici allineati sulle sponde del Lamporo, un canale tributario del Marcova e del Sesia. Poco distante dal centro cittadino, il Canale Cavour bagna i suoi campi, in prevalenza di riso. All’acqua e ai corsi è dovuto anche il toponimo del comune, in particolare l’attuale denominazione deriverebbe dall’antico torrente Ampurius, che ancora in epoca romana scorreva verso il Sesia. Sul letto di tale antico corso d’acqua scorre oggi il Lamporo.

Al centro del paese, Piazza Monateri ospita il municipio e la chiesa parrocchiale. La costruzione del complesso degli edifici che compongono il “Palazzo comunale” risale alla metà dell’800. Nel 1850 il consiglio comunale delibera di fare costruire un ulteriore edificio, annesso al palazzo comunale, che servisse per collocarvi: la scuola femminile, l’alloggio per la maestra della scuola femminile, l’alloggio per i due maestri (uno era il Cappellano), l’alloggio per il medico, le aule scolastiche.

La Chiesa Parrocchiale è invece dedicata a San Bernardo (patrono di Lamporo) e Confraternita. Arrivando da oriente si viene colpiti dalla maestosità della facciata e dall’altezza del campanile. Il paese è piccolo e disteso lungo la roggia e la chiesa rappresenta il punto centrale e di attrazione. Nella chiesa è presente, dal 1738, la reliquia del Santo (un dente) contenuta in un prezioso reliquiario in argento e pietre dure che viene esposto solo in occasione della festa patronale. La statua del Santo si trova in alto dietro all’altare ed è opera di stuccatori di Lugano. Superato il porticato, che protegge il portale scolpito, e la semplice bussola in legno, che arriva dal convento delle suore orsoline di Bianzè, si accede alla navata centrale. L’edificio consta di tre navate e nelle due laterali vi sono sei altari in totale. Gli altari sono tutti opere pregevoli per gli stucchi, le statue e i dipinti che li ornano. L’opera di maggior pregio è il quadro di Sant’Orsola, probabile opera della scuola di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo. Dietro all’altare maggiore si trova un bel coro in legno e, nel pavimento, si vede l’accesso all’antica tomba dei Parroci. Sopra l’uscita un maestoso organo Ramasco op.48 del 1870 composto da circa 1300 canne. Di pregio anche le vetrate che rappresentano diversi Santi.

Importanti da un punto di vista religioso sono anche poi la Cappelletta di San Rocco, il santo più invocato, dal Medioevo in poi, come protettore dal terribile flagello della peste, e per questo si ipotizza che la costruzione fosse un lazzaretto dove venivano isolati gli ammalati durante le non rare epidemie, e la Cappelletta della Madonna di Loreto. Nel territorio comunale passa inoltre il tracciato storico della Via Francigena proveniente da Chivasso e Saluggia, che si dirige verso Vercelli. Dal 2017 è attivo un ostello per i suoi pellegrini. A Lamporo è possibile praticare ciclismo su percorsi sterrati che collegano ai comuni limitrofi di Livorno Ferraris, Saluggia e Crescenino, ma è possibile anche camminare lungo la pista ciclo-pedonale che attraversa il paese per circa 1 chilometro.

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Canale Cavour © Archivio Associazione di Irrigazione Ovest Sesia

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