Palazzo Comunale © Borghi delle Vie d’Acqua

Crescentino

Uno tra i Borghi più popolosi del territorio

Crescentino è una cittadina della regione Piemonte situata nel basso vercellese con circa 8000 abitanti. Situata alla confluenza tra il Po e la Dora Baltea, questa cittadina ha rappresentato nei secoli un punto strategico per il controllo della viabilità tra il monferrato, il vercellese, l’astigiano e il torinese.

Fondata nel 1242 dal comune di Vercelli come borgofranco, fu subito uno dei borghi più importanti della zona, data la sua favorevole posizione geografica, nonché l’abbondanza di acqua e la fertilità del suolo. Tra i tanti episodi storici possiamo ricordare che nel 1776 Crescentino Serra, fece spostare per circa 2,5 m un intero campanile, adiacente all’attuale chiesa della Madonna del Palazzo, senza smontarlo, con alcuni ingegnosi, ma rudimentali strumenti dell’epoca. Nel 1799 sostò a Crescentino il papa Pio VI; infatti, durante il dominio napoleonico il papa fu condotto prigioniero in Francia. Nel 1805, invece, lo stesso Napoleone Bonaparte per una notte, fece tappa in questa cittadina.

Al giorno d’oggi le attività produttive sono prettamente legate all’agricoltura, soprattutto coltivazione del riso, e alla presenza di alcune fabbriche metalmeccaniche.

Osservando il tessuto urbano della città di Crescentino è facile individuare il vecchio nucleo risalente alla sua fondazione. Nel 1242 il Comune di Vercelli volle creare nel nostro territorio un borgofranco soprattutto per motivi difensivi, che fosse protetto da confini naturali, il fiume Po e la Dora Baltea, investito fin da subito di un importante funzione strategica che durò per tutto il successivo periodo di dominio dei conti Tizzoni (1315/1613).
Gli edifici distintivi del piccolo borgo erano la chiesa e il palazzo del Comune oltre ai mulini e ai forni. Molti documenti d’archivio ne testimoniano la presenza.
Ad esempio, nelle belle stampe del “Theatrum statuum Sabaudiae” che risalgono al 1682 li si identificano molto bene: entrando dalla porta per Vercelli, a nord, si accede in una piazza con a destra una possente torre e a sinistra la Parrocchia.
Oggi, ancora, caratterizzano la città e raccontano una storia di circa ottocento anni.

Ha ricevuto la Medaglia di Bronzo al Merito Civile nel 1945 conta seguente motivazione: “Piccolo centro partecipava generosamente alla lotta partigiana. Accusato di sostenere i renitenti alla leva del governo di Salò, veniva sottoposto ad una feroce rappresaglia da parte dei nazifascisti, che trucidarono nove suoi cittadini ed incendiarono alcune abitazioni. Ammirevole esempio di coraggio e di spirito di libertà”. Tra gli edifici più importanti, ricordiamo: la Torre Civica, sulla piazza, che svetta a quasi 31 metri d'altezza, è il residuo di quel che fu il campanile (XIV secolo) della prima citata residenza Tizzoni, distrutta in un incendio nel 1529, dando vita a numerose leggende postume dei paesani contro i soprusi nobiliari; il Santuario della Madonna del Palazzo, pieve ricostruita nel 1737 sulle rovine della precedente datata IV secolo, con il suo campanile, che rappresenta un vero e proprio sito religioso in stile romanico; la chiesa della Confraternita di San Giuseppe e quella della Confraternita della Resurrezione; il Castello in Frazione San Genuario, del XV secolo, quando la frazione passò sotto i conti Tizzoni, che lo costruirono come loro residenza. I Tizzoni sono legati anche ad un episodio del 1529 che sta alla base dello Storico Carnevale Crescentinese:In quell'anno il Conte Riccardo IV Tizzoni, signorotto locale che da tempo vessava la popolazione con soprusi ed angherie, oltre a nuovi pesanti balzelli, quali la tassa della molitura del grano, la tassa sul sale e la tassa sul transito nelle proprie borgate, impose lo "ius primae noctis", ovvero il diritto della prima notte, elargito agli antenati della sua Casata dal Serenissimo Imperatore Federico I° di Svevia, detto il Barbarossa, in premio dell'eroismo e coraggio dei Marchesi Tizzoni nella difesa dell’Impero. In base a questo editto, tutte le giovani spose venivano scortate dalle guardie al castello dove erano poi costrette a trascorrere insieme al Tiranno le ore immediatamente seguenti il matrimonio. Secondo la leggenda, nella notte tra il 14 e 15 febbraio 1529, intanto che il Paese, immerso nel sonno, attendeva gli ultimi giorni di carnevale, la figlia del mugnaio del Mulino Stella, fresca sposa che si trovava a Palazzo, tagliò la testa al Tiranno proprio mentre il popolo iniziava la rivolta richiamato dal suono della campana della Torre Civica. In aiuto ai crescentinesi giunse da Vische, piccolo paese alle porte del Canavese, un gruppo di rivoltosi, anche loro liberatisi da poco tempo da un despota che li angariava. La giovane sposa venne, quindi, assurta a simbolo di Crescentino col titolo di Regina Papetta (secondo gli studiosi locali il nome di Papetta le fu attribuito desumendolo dal frutto del mais da cui si ricava la farina per la polenta) mentre tra Crescentino e Vische venne sancita una fraterna alleanza che lega, ancora oggi, i due Comuni piemontesi. Il Carnevale è ancora oggi uno degli eventi più attesi a Crescentino, con le sue rievocazioni storiche, la sua fagiolata tradizionale e le sfilate. Altro evento è sicuramente la Festa Patronale e il Settembre Praiettese, organizzato dal Gruppo Culturale Rione Praiet, uno dei rioni del borgo.

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