Portici del centro storico © Borghi delle Vie d’Acqua

Fontanetto Po

Qui nacque il compositore Giovan Battista Viotti

È un piccolo comune del vercellese, il più meridionale della provincia, che sorge poco distante dalle rive del fiume Po.

Molti sono i luoghi storici e culturali di Fontanetto Po, a cominciare del Palazzo del Municipio: l’edifico che ospita attualmente il Comune e le Scuole Elementari e Materne risale alla fine del XIX secolo. L’ala destinata a scuola e asilo è frutto di un ampliamento attuato nel 1913. Sorge in piazza Garibaldi anticamente detta “Prato della Tela” perché era una vasta area prativa che serviva a stendere le pezze di tela di canapa per l’asciugatura dopo che erano state tessute dalle numerose famiglie fontanettesi che si dedicavano a questa occupazione. Era anche l’area che veniva destinata a mercato del bestiame, molto frequentata dai venditori monferrini. Già nel 1906 il “Prato della tela” fu abbellito dal viale di platani lungo la roggia Chiusa (detta in dialetto Ciüsia).

Vi è poi Palazzo Ovis in via Viotti, adiacente alla chiesa della Ss. Trinità; anticamente di proprietà della Confraternita della Ss. Trinità, servì forse per un certo tempo come ospizio per i pellegrini di passaggio verso Roma e la Terra Santa. Il prospetto su via Viotti con le due finestre in cotto a sesto acuto decorate, al centro dell’arco, dal monogramma di S. Bernardino, doveva ospitare l’antica farmacia.
Accanto alla chiesa della Ss. Trinità sorge anche l’Ex convento delle Orsoline, impiantatesi a Fontanetto dal 1560, con ingresso in via XX Settembre. L’edificio è oggi adibito a foresteria, centro mostre e convegni. Fu però Casa Bava in via Marconi la prima abitazione delle Orsoline, prima del trasferimento.

Palazzo Barone Vita in via Fratelli Negri, invece, è una grande costruzione settecentesca in mattone, dotata di torre oggi tronca e modificata nella parte superiore.

La Chiesa parrocchiale di San Martino, posizionata al centro del paese, fu edificata in stile normanno dopo che, nel 1011, Fontanetto passò sotto la giurisdizione dell’abbazia di Fruttuaria. Secondo un’antica tradizione il progetto originale dell’edificio di culto sarebbe stato opera dello stesso abate di Fruttuaria, abile architetto, Guglielmo da Volpiano. Dell’antica fondazione resta ancora il sontuoso campanile in stile romanico normanno, alto 56 metri e con la base quadrata di 7 metri e mezzo. Restaurata già nel ‘500, la chiesa ricevette un nuovo soffitto a cassettoni decorati che, minacciando di crollo, fu sostituito con uno in muratura nel 1793. Al ‘500 risalgono le decorazioni esterne ad affresco i cui resti sono ancora visibili lungo via Viotti, nel sottogronda (fascia di decorazioni raffiguranti cavalieri armati secondo il costume medievale) e in particolare sulla parete eretta a chiudere l’antico portale che si affacciava sull’antica area cimiteriale, su cui fu dipinta l’effigie di S. Cristoforo. All’interno, nel catino absidale, recentemente restaurata, campeggia la grande pala d’altare raffigurante l’Assunzione della Vergine con i Ss. Martino e Bononio, un olio su tela del XVIII secolo. Di particolare pregio, infine, all’interno della parrocchiale è il Crocifisso ligneo detto tradizionalmente “Signur gross” commissionato a fine 1500 all’artigiano Giovanni Francesco Biancardi di Trino.

Tra le altre chiese di Fontanetto Po si ricorda la Chiesa di San Sebastiano, risalente al IX secolo e considerata uno dei gioielli dell’architettura romanico-gotica del Vercellese, la Chiesa dei Santi Apostoli, edificata in stile barocco tra il XVII e il XVIII secolo e destinata a sede dell’omonima confraternita, che conserva al suo interno una grande pala d’altare ovale raffigurante i Ss. Pietro e Paolo ai piedi della Vergine Assunta e lungo la cornice che corre attorno alle pareti della navata sono disposti i dipinti raffiguranti i dodici Apostoli, opera di un pittore casalese della fine del XVIII secolo. Infine, la Chiesa della Trinità, la cui costruzione iniziò nel 1488. All’interno si conserva una tela raffigurante Sant’Orsola, di Orsola Caccia. Di grande interesse è, soprattutto, la composizione scultorea raffigurante la Deposizione di Gesù dalla Croce, compresa, in origine, fra i primi cicli scultorei delle Cappelle del Sacro Monte di Varallo. Dagli atti della Confraternita si desume che fu acquistata dai confratelli fontanettesi nel 1568, dopo un pellegrinaggio a Varallo: le dieci statue erano state, infatti, messe in vendita dopo essere state sostituite da un nuovo gruppo scultoreo.

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