Chiesa di San Giacomo Maggiore e Santa Maria Assunta © Borghi delle Vie d’Acqua

Salasco

Dal magazzino delle merci al cinema neorealista

Salasco è un piccolo borgo della provincia di Vercelli attraversato dal Naviglio di Salasco.
Il toponimo, di origine longobarda, è composto da “sala”, nei suoi svariati significati di ‘casa di campagna nobiliare, magazzino in cui venivano depositate le merci’.

La sua storia è costellata da molti avvenimenti bellici: a cavallo tra il XIII e il XIV secolo fu quasi distrutta negli scontri traguelfi e ghibellini, appartenendo l’antica famiglia Margheria alla fazione guelfa. Conobbe un periodo di pace durante la signoria dei Visconti nel 1353, ma già nel 1355 fu teatro di battaglie fra i signori di Milano e la lega anti-viscontea guidata dai Marchesi del Monferrato, le cui milizie invasero il vercellese per strappare i territori ai signori di Milano. Subentrarono definitivamente i Savoia solo nel 1427, in conseguenza di un atto di dedizione.

Interessante, sotto il profilo storico-artistico, è il famoso castello, oggi adibito ad azienda agricola, sorto, più che per esigenze difensive, come luogo atto alla conservazione delle merci, da cui l’origine del nome del borgo: esso si presenta a pianta quadrata con quattro torri agli angoli. Durante i lavori di ricostruzione l’ingresso principale è stato spostato da nord a est.
Ma il castello di Salasco non è l’unico presente sul territorio comunale: si annovera infatti anche il Castello di Selve, posizionato al di fuori del borgo. Il significato del toponimo “Selve” è da ricercarsi nel termine latino “silvae” (boschi, foreste). Il castello rimane conservato abbastanza integro nella sua struttura originaria, anche se si presenta con un aspetto deturpato da vari rimaneggiamenti. E’ un corpo di fabbrica a pianta rettangolare con cortile interno. Sul fronte occidentale, al centro, sporge dal muro di cortina una torre quadra, sotto cui si apre la porta carraia; dall’attigua pusterla è stata invece ricavata una finestra. Entrambe le porte erano servite da ponti levatoi, di cui restano le feritoie. Il cortile interno è ampio. Sull’angolo nord-ovest sporge una torretta cilindrica, mentre ai due angoli nord-est e sud-est vi sono resti di due torri quadrate. Nell’immediato dopoguerra Selve si trasforma in set cinematografico, nel quale viene girato da Giuseppe De Santis, esponente della corrente neorealista, “Riso amaro”.

Qualche altra curiosità

Nell’edilizia religiosa, degne di nota sono: la parrocchiale di San Giacomo, costruita nella seconda metà del XVIII secolo, con un caratteristico campanile e ridotta ad una sola navata nel 1848, e l’abbazia dei Santi Pietro e Benedetto, anch’essa del XVIII secolo. Storicamente le prime notizie che si hanno della parrocchia di Salasco risalgono all’inizio del 1300. Salasco vanta due personaggi illustri legati alla sua storia: oltre al generale Carlo Canera di Salasco, capo di Stato maggiore dell’esercito sabaudo, nel 1882, ed esattamente il 28 ottobre, nasce a Salasco uno dei più grandi pittori divisionisti del novecento: Giuseppe Cominetti. Inoltre, presso Salasco ha soggiornato per 3 giorni Giuseppe Garibaldi nel suo itinerario del Corpo del Caccciatore delle Alpi del 1850. A Salasco presente un laghetto, chiamato Lago di Salasco, nel quale poter pescare con l’Associazione Pesca Sportiva Lago di Salasco. Qui risiede anche il Centro Cinofilo La Runa ASD, che addestra e realizza attività di socializzazione con i cani, sia cuccioli che adulti.

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