Buronzo
Territorio di produzione del riso D.O.P di Baraggia
Il rinvenimento di reperti risalenti al paleolitico superiore costituisce la prima traccia riferibile ad una presenza umana nel territorio di Buronzo. In epoca medievale compaiono i primi accenni al castello, presenza con la quale la storia dell’insediamento si intreccerà indissolubilmente sino alle soglie dell’età contemporanea. Nel 1039 il possesso del castrum di Buronzo è infatti confermato a Guala di Casalvolone: dalla sua discendenza avrà inizio una dinastia signorile che in età bassomedievale si dividerà in sette differenti rami familiari (Delle Donne, Agacia, Gottofredo, Plebano, Berzetti, Bucino, Presbitero).
Nel XV secolo uno sviluppo economico si riflette nella straordinaria fioritura architettonica del castello, destinata a subire una battuta d’arresto solo con il divampare delle guerre franco-asburgiche nel ‘500.
Questi anni difficili incidono sulle vicende dell’insediamento, ripetutamente colpito da saccheggi e scorrerie: solo con la metà del Seicento si assiste ad una ripresa, che si concretizza in ampliamenti e restauri sia del complesso fortificato sia degli edifici sacri: è da ricordare, in tal senso, nel 1687 la fondazione di un convento di Agostiniani Scalzi.
Il castello ha una storia lunga e significativa: degna di nota è in primo luogo la manica, risalente ai secoli XIII-XIV, caratterizzata da bifore polilobate, con colonnine e capitelli, tra i quali spiccano alcuni magnifici esemplari a crochet, accanto ad elementi più antichi di recupero. Interessante è la presenza di bacini in maiolica policroma di provenienza portoghese incastonati tra gli archi delle bifore.Tra ‘600 e ‘700 alcune parti del complesso si evolvono, assumendo la veste di palazzi nobiliari riccamente decorati con stucchi, cicli affrescati, ariose altane e sontuosi soffitti lignei: a questo momento risale il vasto appartamento secentesco, cuore della porzione visitabile del castello, ornato da un ciclo di “imprese” (motivi allegorici) nelle quali convivono moralismo controriformista e gusto barocco. Dal 2010 il castello consortile di Buronzo è aperto al pubblico, con la presenza di guide appositamente formate. Il visitatore può proseguire il suo percorso anche all’esterno, nella restante parte del complesso storico del Castello Consortile, mediante il percorso autoguidato “Dal Castello al Borgo”.
Ai margini della Riserva Naturale delle Baragge
Altri edifici storici importanti da ricordare sono la Chiesetta di San Rocco, la Chiesetta di San Giovanni e la Chiesa Parrocchiale di Sant’Abbondio, patrono del borgo celebrato nel mese di agosto. Nel XVII secolo inizia a diffondersi in zona la coltura del riso, che si inserisce in un quadro economico in cui ancora rilevante è il ruolo degli estesi pascoli nelle brughiere della Baraggia, frequentati soprattutto da pastori provenienti dal Biellese. In questi frangenti Buronzo acquisisce un’importanza territoriale notevole, quale centro di spicco nel panorama di un cambiamento che da un lato porta all’abbandono di pratiche colturali tradizionali ed alla preminenza del riso, dall’altro allo sviluppo di attività produttive in ambito agroalimentare e manifatturiero. Il territorio di Buronzo confina con la pista di prova di Balocco, chiamata Stellantis-Balocco Proving Ground, e con la già citata Riserva Naturale Orientata delle Baragge, che offre scorci incredibili e la possibilità immergersi nel verde e nella natura “selvaggia” simile a quella dei territori africani.
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